Comunità parrocchiale della Gran Madre di Dio
SANTA PASQUA 2019

Il coraggio di rischiare
“Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono” (Gv 10,27).
Cari fratelli ed amici, la Pasqua di quest’anno è ricca di richiami al tema della vocazione: alla vita, alla fede, alle scelte impegnative che sono la famiglia, la consacrazione religiosa, ogni altra risposta al Signore che chiama!
LE MIE PECORE ASCOLTANO LA MIA VOCE
Vorrei rivolgermi a voi, giovani amici di Ponte Milvio, pochi giorni dopo la pubblicazione dell’esortazione di papa Francesco al termine del Sinodo a voi dedicato per invitarvi a leggerla e a mettere in pratica i tanti stimoli riguardanti le grandi scelte più impegnative come quelle di ogni giorno. Il papa così provoca: “Come si vive la giovinezza quando ci lasciamo illuminare e trasformare dal grande annuncio del Vangelo? È importante porsi questa domanda, perché la giovinezza, più che un vanto, è un dono di Dio: «Essere giovani è una grazia, una fortuna» (S. Paolo VI). È un dono che possiamo sprecare inutilmente, oppure possiamo riceverlo con gratitudine e viverlo in pienezza” (Christus vivit 134).
Prendendo spunto dalle parole di papa Francesco nel messaggio per la prossima giornata mondiale delle vocazioni e dall’invito fatto da Gesù a Pietro ed ai suoi compagni sulla riva del lago di Tiberiade «Vi farò diventare pescatori di uomini» (Mc 1,17) potrete scoprire che “la chiamata del Signore non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante”.
Ascoltare la voce del pastore significa allora assumere l’atteggiamento di chi si interroga sul presente, esaminando il passato con le sue luci e le sue ombre e progettando un futuro che doni a ciascuno la felicità promessa: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio» (Lc 6,20b) attraverso il dono di sé a Dio ed ai fratelli.
IO LE CONOSCO
Gesù ci dice: “lo vi conosco!”. In questa semplice espressione è racchiusa l’attenzione di un padre e di una madre, l’amore di Dio per ciascuno di noi, ma anche la pazienza di un amico o dello sposo/a che dice: “Conosco i tuoi limiti, le tue ricadute…ma sono qui per aiutarti, per accompagnarti, per darti sollievo e speranza”: Il Maestro ci conosce e ci chiama. E avviene l’incontro.
Come nella storia di ogni chiamata, cosi accade quando Gesù, vedendo i pescatori del lago, si avvicina… È successo così con la persona con cui abbiamo scelto di condividere la vita nel matrimonio, o quando abbiamo sentito il fascino della vita consacrata: abbiamo vissuto la sorpresa di un incontro e, in quel momento, abbiamo intravisto la promessa di una gioia capace di saziare la nostra vita. Così, quel giorno, presso il lago di Galilea, Gesù è andato incontro a quei pescatori, spezzando la “paralisi della normalità”, E subito ha rivolto a loro una promessa: “Vi farò diventare pescatori di uomini» (Mc 1,17)”.
Mi rivolgo perciò anche agli adulti, specialmente genitori ed educatori, per ripetere con forza le parole del papa: “La chiamata del Signore non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante”.
ED ESSE MI SEGUONO
Seguire il Signore richiede “il coraggio di rischiare una scelta. l primi discepoli, sentendosi chiamati da Lui a prendere parte a un sogno più grande, «subito lasciarono le reti e lo seguirono» (Mc 1,18)”. La decisione di seguirlo noi meno giovani la prendemmo a suo tempo rispondendo “sì” alla vocazione matrimoniale, genitoriale o religiosa, “sì” alla vita, alla fede, all’amore, alla gioia di vivere!
Ma con il tempo si sono moltiplicate le infedeltà, le rinunce, i dubbi, i contrasti: come è difficile perseverare nel bene!
Ancora una volta papa Francesco ci propone a modello Maria: “Sempre impressiona la forza del “sì” di Maria, giovane. La forza di quell”’avvenga per me” che disse all’angelo. È stata una cosa diversa da un’accettazione passiva o rassegnata. È stato qualcosa di diverso da un “si” come a dire: “Bene, proviamo a vedere che succede”. […] È stato il “sì” di chi vuole coinvolgersi e rischiare, di chi vuole scommettere tutto, senza altra garanzia che la certezza di sapere di essere portatrice di una promessa. Maria, indubbiamente, avrebbe avuto una missione difficile, ma le difficoltà non erano un motivo per dire “no”. Certo che avrebbe avuto complicazioni, ma non sarebbero state le stesse complicazioni che si verificano quando la viltà ci paralizza per il fatto che non abbiamo tutto chiaro o assicurato in anticipo.
Maria non ha comprato un’assicurazione sulla vita! Maria si è messa in gioco, e per questo è forte, per questo è una influencer, è l’influencer di Dio! Il “si” e desiderio di servire sono stati più forti dei dubbi e delle difficoltà” (C.V. 44). Sull’esempio di Maria, dei martiri e di tanti santi sacerdoti e sposi poche settimane or sono, insieme con voi, carissimi, ho ripetuto il mio “sì” al Signore dopo 50 anni di sacerdozio, convinto che, senza di Lui e senza ciascuno di coloro che mi hanno accompagnato durante tutta la mia vita , non avrei potuto nulla.
“In questa Pasqua”: – parafrasando ancora papa Francesco – “ci uniamo in preghiera chiedendo al Signore di farci scoprire il suo progetto d’amore sulla nostra vita, e di donarci il coraggio di rischiare sulla strada che Egli da sempre ha pensato per noi”: Ringrazio il Buon Pastore delle pecore e prego perché tutti rispondano generosamente alla chiamata del Signore ed i vocati siano perseveranti, testimoniando a mia volta con forza: “Felicissimo di essere prete!“.
Con l’augurio di provare in qualunque circostanza la gioia del Risorto e di irradiarla con lo stesso amore di Cristo per i fratelli: buona Pasqua a tutti e a ciascuno!
Don Luigi